Testimoni della gioia

Primo incontro di Estate in Missione a Quartirolo: meditazione sull’enciclica Evangelii Gaudium

Nel pomeriggio di domenica 25 febbraio, i giovani in procinto di partire per i viaggi missionari nel prossimo futuro, si sono riuniti presso la parrocchia di Quartirolo, a Carpi, per partecipare al primo incontro del Corso Estate in Missione 2024, insieme ad una cospicua rappresentanza della Fraternità Evangelii Gaudium, ad alcuni membri del Consiglio Missionario diocesano e al parroco, nonché direttore del Centro Missionario, don Antonio Dotti. Portavoce della riflessione sull’enciclica Evangelii Gaudim è stata Emanuela Monsignori a cui è seguite la testimonianza della coppia di sposi: Flavia Predieri e Marco Pavarini che, ad ottobre del 2023, ospiti presso la missione delle suore Comboniane, hanno prestato il loro servizio di operatori sanitari presso l’ospedale cattolico di Wau in Sud Sudan. Rivolgendosi ai giovani, i tre relatori, tutti facenti parte della Fraternità, hanno dato alle loro parole un taglio missionario, soffermandosi di volta in volta, sui nodi fondamentali del “servizio missionario”.

Come incipit dell’incontro, un invito a rispondere con una sola parola alla domanda: “Cosa è la missione per me oggi?” Illuminati le risposte tra cui protagonista il sostantivo “condivisione” e ancora: aiuto, fratellanza, felicità, mettersi in gioco, scoperta dell’altro, farsi uno, vivere lasciandosi coinvolgere, sentirsi umani, gioia!

Gioia è la parola chiave di questo primo incontro di formazione missionaria: con l’Evangelii Gaudium noi possiamo testimoniare la GIOIA della buona notizia scritta nel Vangelo.

Papa Francesco ci insegna che la gioia è il primo strumento dell’evangelizzazione, ma allo stesso tempo è dono e responsabilità. “Tutti siamo stati creati per quello che il vangelo ci propone: l’amicizia con Gesù e l’amore fraterno. La nostra tristezza infinita si cura soltanto con un infinito amore.” L’enciclica ci spiega come vivere il tempo dell’esperienza missionaria: riflettendo la stessa passione che Gesù ha per il suo popolo. Da qui la necessità di condividere il quotidiano con la gente che incontri, scegliendo, senza rimandare al futuro, di donare te stesso al fratello. Questo tempo di Quaresima ci aiuta invitandoci ad incontrare il prossimo e a lascerai incontrare.

L’Evangelii Gaudium offre importanti spunti sull’atteggiamento giusto per vivere la missione: disponibilità, apertura, ascolto, attenzione e docilità. Quando ad esempio ricordiamo il nome di una persona, dimostriamo di sapere che dietro ogni volto c’è un essere umano. Quando siamo disponibili ad imparare dalle situazioni è perché riusiamo a metterci in discussine noi per primi. In questo modo scopriamo l’intensa esperienza di esser “popolo di Dio” e la vita assume una bellezza straordinaria soprattutto vivendo l’ordinario dei nostri giorni, impegnati nelle relazioni più quotidiane. Papa Francesco ci invita a riconoscere la nostra missione di illuminare, benedire, vivificare, sollevare, guarire, liberare, riconoscendo come a nostra volta siamo stati illuminati, liberati, guariti, benedetti e vivificati dalla presenza di Dio attraverso i fratelli.

La testimonianza di come Flavia e Marco si sono messi in gioco nel tempo della missione in Sud Sudan ha portato alla luce la realtà di un paese “fragile”, scenario di innumerevoli guerre, crisi e povertà. Caratterizzato da un bassissimo indice di sviluppo, il Sud Sudan non garantisce i diritti umani, in particolare quelli dei bambini, molti dei quali sono abusati, vivono la strada o diventano soldati. La sanità pubblica è inadeguata, il tasso di scolarizzazione, basso, alta la mortalità materna ed infantile. La metà della popolazione non ha accesso all’acqua potabile e vive di una economia di sussistenza. L’ospedale presso cui la coppia di sposi ha donato tempo, competenze, risorse e compassione è una struttura che offre ambulatori per le visite, una sala operatoria, vari reparti tra cui pediatria, maternità e la degenza che mette a disposizione 100 letti, occupati il più delle volte da almeno due persone, nel caso dei bambini anche tre per letto. Unica fonte di introito dell’ospedale che rappresenta un’enorme risorsa per la popolazione locale, sono le donazioni che provengono dall’estero. Le patologie più frequenti sono la malaria, le gastrointestinali e quelle respiratorie.

Flavia e Marco hanno soggiornato presso la missione delle Suore Comboniane a Wau composta dal convento, un bel giardino, l’orto, la Cappella e il pozzo. Le suore, con le loro vite donate, sono la dimostrazione dell’esistenza di Dio, senza il Suo aiuto sarebbe per loro impossibile realizzare tutto quello di cui sono capaci! Partiti per camminare verso il Signore e comunicare la Gioia del Vangelo, consapevoli di non poter salvare nessuno, i due sposi si sono affidati al Signore e a Maria nella preghiera quotidiana. Questa è stata fonte di nutrimento per affrontare le situazioni più difficili e gioire pienamente per quelle più belle. Rivolgendosi ai ragazzi presenti in sala hanno sottolineato l’importanza della collaborazione, dell’ascolto e della condivisione, sollecitando a scartare invece l’atteggiamento del giudizio. L’invito è stato quello di non scoraggiarsi di fronte al senso di impotenza e di ricordare che la missione non è nostra ma di Dio! Affidandosi a Lui si trova la forza di accogliere il fratello, di accettare le sue differenze e di amarlo per quello che è, in questo modo si arriva a vivere la gioia piena che deriva dal dono di se’ per l’altro.

A conclusione della serata don Antonio invita alla preghiera e rammenta che il prossimo incontro del Corso Estate in Missione 2024 si terrà venerdì 5 aprile alla Casa Della Divina Provvidenza. La missionaria Suor Ambrogia Casamenti parlerà dei suoi cinquant’anni di servizio in Costa D’Avorio e del suo legame con la Diocesi di Carpi, in particolare con la Venerabile Marianna Saltini.

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